martedì 28 gennaio 2014

E fatte 'na risata!

Vorrei tanto saspermi fare una risata in più ogni tanto.

Vorrei, notando la piccolezza altrui, saper ridere di gusto, senza vergogna, senza dispiacere, senza timore.
Vorrei saper considerare la piccolezza altrui semplicemente come tale senza domandarmi, ancora una volta, dopo averla già assodata, di cosa si tratta.
Mi piacerebbe vivere in modo più leggero, camminando ad un metro da terra e guardando tutto con più serenità e distacco.
Incontrando nel bianco corridoio della vita (immagine di cui devo i diritti alla mia metà della mela) la mera stupidità umana vorrei saperla guardare con indifferente sorriso e andare avanti, dimenticando ciò che non è degno di essere ricordato, non rimuginando su ciò su cui non è degno che si debba rimuginare. 
Vorrei non considerare ogni delusione come un calcio sullo stinco e prenderla invece come un tentativo di farmi male andato a vuoto, mentre io, smentendo, rido.
Sarebbe bello lasciarmi andare all'idea che c'è gente di spessore e gente piatta, che ci sono sfere esattamente come ci sono cerchi e che ci sono cubi esattamente come ci sono quadrati: ci sono tanti motivi ma nessuno in particolare... è così e basta.
Vorrei lasciar perdere perchè non ne vale la pena.
Io vorrei ridere non nella beata ignoranza, come fanno molti, ma nella Beata Consapevolezza.

Ah, come vorrei ridere!

lunedì 27 gennaio 2014

*Ancora su: Mi dia del Lei, per favore

Dopo delle scottature spesso tendiamo a nasconderci, a non voler più esporre la parte più Vera di noi: non capiamo che chi ci ha scottato non ci ha insegnato a nasconderci ma solo a farci rispettare per ciò che veramente siamo, a dire al mondo: "Sono io, sono qui, sono fatto di questi sentimenti, di queste passioni e tu mi devi il Rispetto che io devo a te". 

Alcuni ammettono: "non devo fidarmi più di nessuno". Facile a dirsi, tremendo a farsi; non solo perchè potrebbe rivelarsi impossibile per vivere una vita felice e soddisfacente ma anche perchè ne va della stima verso noi stessi. Dobbiamo vivere nel giusto o almeno esserne convinti, stimarci e per questo non aver paura che gli altri ci "scoprano"... Non avremo nulla da nascondere, di cui vergognarci. Altrimenti finiremo per credere che il mondo crudele ha ragione, che in noi c'è qualcosa che non va, che "meglio soli e nell'ombra perchè non sono fatto per questo mondo".

E poi... Perchè non darsi la fantastica opportunità prendersi ciò che l'altro ti (con)cede, con enorme voracità? Perchè negarsi e negare lo scambio? I rapporti, ricordiamo, sono questo: confronto. E, quindi, miglioramento (si spera) reciproco.
Non importa se faremo scambi proficui per un'estate o per sempre, quello che si è dato e si è preso resterà per sempre, nel bene e nel male.
Bisogna rischiare di dare più di ciò che la gente si merita perchè non si può mai sapere cosa si darà e cosa si riceverà: almeno potremo dire "io ho fatto il mio, ora sta a te".

Facciamoci dare del Lei, da tutti, indifferentemente, perchè il Rispetto è prima di tutto, perchè il Rispetto è l'unico ponte per uno scambio e altresì non nascondiamoci, non vergognamoci di ciò che proviamo perchè significherebbe vivere da ombre vergognandoci di noi stessi.

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Pt. 1 Mi dia del Lei, per favore

Vedi anche Tra cielo e terra. Tra cuore e testa

Dedicato alle persone care, perchè hanno un valore immenso, che hanno subito un 2013 di scottature.

martedì 21 gennaio 2014

E quando Guardi ti accorgi che non c'è nulla di più Innocente di un essere che non sa ciò che fai ma sa ciò che Sei.
 
 

lunedì 20 gennaio 2014

La cecità dei sentimenti e il grande puzzle

L'Amore è cieco.
La rabbia è cieca.
La tristezza è cieca.
L'orgoglio è cieco.

Parrebbe che essere in balìa di un sentimento renda fuori controllo, che il Sentimento non veda Ragione.
Parrebbe che la solita dicotomia Ragione e Sentimento sia resa vera dal tempo e dalla esperienza della saggezza popolare.

Abbiamo probabilmente dimenticato, o mai saputo, che non siamo altro che Uomini e Donne in balìa di loro stessi. Noi non siamo altro che ciò che amiamo, che vogliamo, che apprezziamo.
"Fattene una ragione!" ci dicono quando, in preda alla cecità di un sentire, non vediamo altro che noi e l'oggetto del nostro penare.

La chiave è, con tutta probabilità, la momentanea mancanza di distinzione tra ciò di cui Sentiamo il bisogno e l'emozione del momento, lo slancio naturale verso qualcuno o qualcosa, la passione che ci gonfia le vene ed il cuore prima che un più lungo respiro, spesso dopo uno schiaffo, ci riporti alla realtà, al mondo esterno, a quello che si presenta essere come l'Immanente. E allora? Era forse un capriccio quello che mi ha spinto il sangue al cervello? Non so, ma quel che è certo è che gli accumuli di sangue in un determinato organo lasciano gli altri disoccupati... di equilibrio e di Ragione.

La cosiddetta "teoria umorale" degli antichi riteneva che ognuno avesse in circolo nel corpo quattro "umori": dei liquidi di varie origini che corrispondevano a vari temperamenti (tra le altre cose). Quando vi è un eccesso di uno di questi il corpo soffre provocando spesso una malattia che si manifesta nel corpo o anche nella mente. Per quanto primitiva, questa teoria può aiutare.

Immaginiamo un puzzle. A mia personalissima interpretazione, l'Equilibrio è dato dal Sentimento vale a dire da ciò di cui Sento il bisogno, ciò che mi farebbe star meglio: fare ciò che mi piace, stare con chi Amo, avere accanto chi mi capisce, chi mi sa ascoltare, chi mi sa consigliare, fare un'attività che mi soddisfa o mi fa sfogare, avere un posto, un oggetto, una distrazione che mi faccia respirare come uno schiaffo delicato che mi permetta di tornare alla realtà, prima che sia tardi, tanto da rendere un ceffone necessario. Il Sentimento, certo, è provocato da tante piccole Emozioni, quelle che ci fanno star bene perché sono espressione di ciò che ci manca o di ciò che abbiamo, sono i lati di ogni tassello del nostro puzzle là dove i tasselli sono ciò che ci completa, ciò di cui abbiamo bisogno per essere Noi. Anche se a volte bisogna girare e rigirare un pezzo per capire come farlo entrare... Per ogni cosa, infatti ci vuole un po' d'impegno (cfr. La poesia dell'Amore

Il disequilibrio, invece, è dato dall'emozione del momento. A volte sentiamo di Amare qualcuno che per noi conta nulla o poco più di nulla, qualcuno che non può, non per colpa sua, essere un tassello del nostro puzzle. Nulla ci vieta di provare ma sapendo che la maggior parte delle volte basta guardare con più attenzione per rendersi conto che quel lato a destra non potrà mai incastrarsi con quello che mi manca lì, in basso a sinistra. Le emozioni quindi sono ciò che ci fa sbagliare, le impressioni che ci portano a dire "mah, non so, forse, accontentandoci, potrebbe funzionare", quelle che ci portano in titaniche imprese di cercare di cambiare chi con il nostro pezzo mancante non si potrà mai incastrare... Lì è inutile giare e rigirare: abbiamo confuso amore per Amore, abbiamo confuso calici per candelieri e continuare a tentare può solo fare male e farci sentire puzzle incompleti che nessuno riuscirà mai a finire... un cerchio aperto che non può chiudersi.

Bisognerebbe forse fare in modo che Ragione e Sentimento facciano pace: andare in balìa dei Sentimenti, che sono Bellissimi, che sono ciò di cui abbiamo bisogno e che trovano espressione vera solo tramite la Ragione elementare e semplice, dettata unicamente dalla tendenza a preseguire ciò che ci fa stare bene; e abbandonare la tendenza a dare ascolto a falsi positivi nella speranza che "sì, questa emozione forse è quella vera, forse si tratta di Emozione". 


Tutto ciò perchè... Quel puzzle siamo Noi. "Noi siamo ciò che amiamo, che vogliamo, che apprezziamo", ricordate? Noi siamo i nostri Sentimenti, la Ragione ci aiuta a riconoscerli, ad esprimerli e ad esprimerci.

(Cfr. Tra cielo e terra. Tra cuore e testa)


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Facile a dirsi. Lo so!




sabato 18 gennaio 2014

Mi dia del lei, per favore

Viviamo in tempi maleducati. Tempi in cui non si è civili, si è, quindi, un po' come degli esseri dotati di solo istinto, di nessun sentimento complesso: penso al mio cibo, alla mia casa, alla mia famiglia, ai miei impegni, ai miei desideri.

Essere educati male vuol dire che nessuno ti ha insegnato che esistono anche negli altri esseri umani (e non) sentimenti ed emozioni, magari diversi dai nostri, che nessuno ti ha insegnato a prestare Attenzione agli altri, a Guardarli. Cosa intendiamo quando diciamo "com'è educato!"? Che ci riserva delle piccole attenzioni, che ci saluta, ci chiede come stiamo, ci apre al porta, ci presta l'ombrello... Uscendo dal banale: Pensa a noi e a ciò di cui abbiamo bisogno.
Manca il Rispetto. Vale a dire l'atteggiamento di chi sa stare al suo posto, senza metter piede in una sfera che non è sua, una sfera che non conosce e che non capisce. Il Rispetto di chi parla se interpellato. Essere Compiti, Composti. "Mi porta Rispetto", vale a dire "non fa niente che mi danneggi" nè nel corpo nè nell'anima.
Manca, inoltre, la Volontà. La Volontà di avere a che fare con il mondo in modo propositivo e non semplicemente perché il mondo è ciò che si trova tra te e ciò che vuoi, non semplicemente perché il mondo ha qualcosa che tu vuoi e devi prenderlo, non semplicemente perché, ahimè, esistono altri intorno a te. La Volontà di creare Rapporti, là dove per "rapporto" si intende Confronto, ma anche Conoscenza, Convivenza. 

Spesso si dimentica l'Educazione. Spesso il mondo si sente diverso da te, migliore; il mondo spesso ritiene che tu sia peggio, non si sa di che cosa, come né perché. 

Spesso vorrei che il mondo mi desse del Lei.


Quadro di Vladimir Mukhin
 
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sabato 4 gennaio 2014

~Elenchi - Gente che

Gente conosciuta che ti vede per strada e non ti saluta.
Gente pressoché sconosciuta che ti vede con la coda dell'occhio e corre a salutarti.
Gente che "ho ragione io ma che te lo dico a fare".
Gente che pensa che non cederà a chiederti scusa nemmeno sotto tortura, nemmeno fosse una questione d'onore.
Gente che ti guarda e hai la sensazione che ti Guardi.
Gente che ti guarda e hai la sensazione che guardi qualcun altro.
Gente che "presto ci vediamo".
Gente che *driiiiin* "sono io!".
Gente che "domani è un altro giorno".
Gente che "non mi importa niente".
Gente che è gente strana.
Gente che è così "normale"!
Gente che avrebbe bisogno di una bella lezione... Raramente si sa di cosa...
Gente che "la deve smettere!" e poi baci e abbracci.
Gente che "Seh, intanto... Baci e abbracci...!".
Gente che pensa che il diario di Facebook sia un diario vero.
Gente che "tanti auguri a tutti!".
Gente che "è proprio uno sfigato".
Gente che "meglio pochi ma buoni... Maaaaa... A capodanno?".
Gente che "fatti i Cazzi tuoi, caro amico!"
Gente che si fa i fatti propri.
Gente che ha Twitter.
Gente che usa Twitter.
Gente che ascolta.
Gente che Ascolta.
Gente che "non ho tempo per queste cose! Ho un impegno con...!" 
Gente che dimentica.
Gente che ha un bel sorriso.
Gente che guarda in basso. 
Gente che pensa in alto.
Gente che "mah..."
Gente che "non lo so!". 
...

La gente è tanta gente ma infondo la gente, per me, è solo due genti importanti:

Gente che scappa.
Gente che RESTA.

Non giudichiamo, Valutiamo.

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E tu? Che gente conosci?