Diciamocelo… I rapporti sono fatti di dimostrazioni.
Tra parenti il fatto di essere legati da rapporti di sangue spesso limita la
possibilità di conoscersi veramente e di dimostrarsi con attenzione ciò che si
vuol essere per l’altro… “è sempre tuo fratello!”, “è sempre tuo padre!”, “tua
zia!”.
I parenti spesso si permettono ingiustizie per proprio tornaconto che tra amici
non ci si permette. Perché altrimenti non si è Amici.
Tra parenti spesso non si sente il bisogno di capire, di chiedere, di osservare
perché si crede che il solo grado di parentela ti apra le porte dell’onniscienza.
Quando si decide di voltare, a torto o a ragione, le spalle ad un parente si è
consci che con quel parente non smetterai mai di essere parente. Con un grado
qualsiasi di parentela si nasce e si muore. I gradi nell’Amicizia non ci sono:
o si è Amici o si è qualcos’altro. E l’Amicizia non ti si appiccica addosso
come un tatuaggio. Un Amico è tale quando quest’oggi mi ha teso la mano e
quando domani me la tenderà; non se ieri me l’ha tesa e domani con quella mano
fa il suo interesse tirandomi in un burrone, piccolo o grande che sia. Il
“grado” di Amico si guadagna e si perde ogni giorno. In questa era chi vive di
rendita è antipatico a tutti… Non si è mai sentito “ma è sempre il tuo amico!”.
No, se mi volta le spalle non è o non è più un mio Amico, potrà essere un
compagno, un conoscente ma no, non è proprio un amico.
Tuttavia c'è anche da considerare la questione dei torti (involontari, perchè se fossero volontari il discorso è tanto scontato da non attirarmi un ragionamento): al parente il torto lo
si perdona difficilmente, il parente non te lo scegli e quindi non puoi non
essere diffidente con chi non conosci.
L’Amico fa e tu lo ringrazi perché non era obbligato. Il parente non fa e tu lo
bestemmi perché teoricamente era obbligato. Chi sono le persone sulle quali
puoi contare? Gli Amici o i parenti? Oh, sia chiaro, l’uno non esclude l’altro,
tutto è possibile: due cugini, fratelli o sorelle possono imparare ad essere
grandi Amici perché, è ovvio, l’Amicizia si impara giorno per giorno e non è il
“grado” a tenere il rapporto ma quel che si fa per l’altro e con l’altro, è la
Volontà.
L’Amico anche nella tempesta della sua esistenza, anche contro voglia, anche con
fatica ti dona gesti d’Amore perché sa che è giusto darteli perché sente di
darteli e perché tu non glieli chiedi che con la profondità dello sguardo, anche
se in fondo chiunque può credere che la tua esigenza sia ridicola… Niente è
ridicolo per chi arriva a chiedere.
L’Amico gli errori te li fa notare e te li perdona davvero, al parente spesso
non interessa.
Gli Amici vivono insieme nel Giusto e nell’Affetto, i parenti vivono insieme
nella parentela.
Non smetterò mai di ringraziare la mia Famiglia perché è speciale, speciale
davvero, l’ho scelta tutta io e tutti loro hanno scelto me. È tutta composta da
Amici.
mi è appena capitato sotto gli occhi:
RispondiElimina"Ti stavo pensando..."
"Come mai?"
"No, come sempre."
Nella Famiglia che vorrei un pezzettino del loro cuore è per me, è il non dover domandarmi mai "come mai"...la Famiglia è trasparenza, la Famiglia, concordo in tutto e per tutto con te, te la scegli tu stesso, anzi, te la DEVI scegliere tu.